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"Indimenticabile Marco. Perduto Marco. Non perduto. La sua poesia, la sua (troppo breve) esperienza di vita, il suo 'male di vivere', il dolore, la disperata ironia, tutto questo - e ben altro - ecco che compare e traspare (e pure 'scompare', pare scomparire: incredibile...) dai suoi scritti, dalle sue riflessioni, dalle sue (dalle loro) conclusioni. Da tutta la vita sua e da quella dei versi. Che dire? Dirò ancora, brevissimamente, da alcuni titoli dei suoi libri: Rime amare, Fogli selvatici, La musa meccanica, L'alfiere amoroso, L'amore alle porte, Doppio magma, Il corpo e l'orto, La passione prima del gelo, e così via, così via... Caro Marco, caro indimenticabile Amico nostro, 'forse è la fine che viene a liberarti', come hai scritto? Non sappiamo, non so, e forse non vogliamo saperlo. So, sappiamo soltanto che la tua poesia, la tua parola sono grandi, e che tanto ci mancano, ci manchi." (Mariella Bettarini)