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Il nuovo libro di Paolo Lezziero contiene gli ultimi racconti scritti dall'autore, tante piccole storie, piene di vita vera così come essa è, come capita, come ci tocca viverla. Ci sono personaggi che non sparano e non si cacciano in avventure inverosimili. Gente che potremmo aver conosciuto, che potremmo essere noi stessi, con le aspirazioni di quando eravamo più giovani e con le malinconie di adesso. Infatti i personaggi di Lezziero sono esseri umani fatti di carne e sangue: le sue donne vanno in camporella perché ci provano gusto, il padrone se è carogna lo è per carattere, non per appartenenza di classe e i proletari non sono tutti buoni, onesti e sfruttati. Lo scenario delle sue storie è quasi sempre quello, a due passi da Sesto San Giovanni, la Stalingrado d'Italia, la Milano metropolitana, dove si va con la metro perché non si parcheggia più, il Polesine dove si incontrano i parenti, i vecchi amici e le prime fidanzate, come sempre, l'insieme della narrazione esce compatto e dà la sensazione viva di un'epoca.