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"L'amore occupa la prima parte di questo libro, ed è quello petrarchesco dei versi messi in epigrafe che trova l'amante 'del tutto disarmato'; ma è anche l'amore che attende e pretende, vede e fantastica, si rallegra e patisce. È il sentimento amoroso rivolto a una donna che 'domina lo specchio'; dunque, ancora una volta, l'amata si riflette e rivela anzitutto nell'immaginazione e nel sogno. Se la donna si presenta qui ancora come l'emblema del femminino, pure di continuo viene incrinato il mistero che l'ammanta. È un 'parlare' chiaro e onesto questo di Giovanni Bracco: una nudità di toni che rivela grazia e leggerezza, anche dove s'annidano la pena e il pensiero del fatuo e del precario." (Elio Pecora)