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"Anna Maria Dall'Olio utilizza la parola al naturale e con misura, ne pesa le conseguenze e se ne assume la responsabilità anche quando va a creare innovativi composti di linguaggio: neologismi che concentrano più funzioni esplicative e di significato. Di rilievo è, inoltre, l'uso di spaziature anomale all'interno dei versi. Spazi che danno origine a poesie nelle poesie, che permettono letture alternative secondo punti di osservazione differenti, o forse, spazi come tempi di decantazione del pensiero per contenuti che attraversano spazio e tempo. Le filastrocche presenti nella raccolta, così come i testi con affondi nella lingua dialettale, rimandano al tempo del ricordo, alle radici, all'infanzia e quindi al latte, primo e primario alimento che compare nel titolo, ma numerosi sono i testi con valenza di denuncia su fatti sociali e civili, trattati con quell'amarezza che conferisce un sapore aspro alla vita: l'acidulo dei limoni svolge qui il ruolo di disincanto e favorisce la capacità di mantenere elevata l'attenzione su ciò che ci circonda. Dall'Olio non suggerisce evocazioni oniriche né propone versi edulcorati: la sua scrittura è verace, genuina, sincera e, soprattutto, onesta." (dalla prefazione di Diana Battaggia)