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"Guardare in faccia l'orizzonte significa guardare i bordi di un cerchio. Come può l'occhio esserne capace?" Che ne può vedere? Solo spicchi, frammenti. Niente altro. Un cerchio - dice Kandinskij - è una superficie, la struttura formata dalla velocità su cui tutto scorre senza intoppi e dove tutto, scorrendo, produce rumore. È dunque naturale che qui l'occhio non ce la faccia a fissare il suo punto di vista pieno, immobile, silenzioso, e che sia invece l'orecchio ad allestirvi i suoi mobilissimi centri d'ascolto; come capitò a Ulisse quella volta che si legò a un palo perché l'orizzonte del mare, per bocca delle sirene, lo tirava da tutte le parti.