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La poesia di Malizia è colta, meditata, raffinata, ma anche giocosa, capziosa, divertita. Qualche volta saputamente compiaciuta, ricca di citazioni e spunti di criticità manifesta. Una criticità anche letterale, che accondiscende al superamento del confine del canto, per sperimentare la dialettica aperta di una nuova forma di componimento, tra il codificato e l'asserzione tagliente a effetto. Una battuta, un motteggio, un "verso spicciolo", un "siparietto" di convenzioni esplose, disarticolate, sgranate e volontariamente sottratte alla grammatica della consueta frontiera del non oltre.