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"[...] Balzaretti ci fa capire che il vero scopo dell'esistenza è l'introspezione, il silenzio, certo non l'eccitazione di una vita impazzita che continua a frantumarsi in inesauribili desideri alienanti. Mai perdersi per l'apparenza, smarrendo il contatto con il Sé. [...] Le poesie sono scritte con la massima comprensibilità e purezza, spesso in prosa, anche se la composizione sulla pagina è quella con gli a-capo della poesia. Mai compiacimenti o cadute nella finzione. Ciò che attrae è l'equilibrio, l'obiettività dello stile, l'esperienza, la profonda convinzione dell'autrice in ciò che scrive. In un periodo grave come il nostro, le "belle" poesie composte a tavolino da chi ama ascoltare il ritmo della propria voce, non ci dicono più niente, per quanto musicali o armoniose possano essere. [...] (L'autrice) ci mostra, con infinita partecipazione, i terribili guasti fisici e morali dei quali siamo vittime oggi. Risalendo al proprio passato, ci indica la strada, il solo possibile rimedio per non perderci."