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Carlo Gesualdo, principe di Venosa, grande signore del tardo Cinquecento, appartenente a una delle più potenti famiglie del Sud Italia, stupì i suoi contemporanei per il fatto di sangue che lo vide protagonista. Gesualdo fu costretto a lavare il suo onore, infangato dal tradimento coniugale, con l'uxoricidio della bellissima moglie e con l'omicidio del suo fascinoso amante. Inoltre per essere stato coinvolto in una difficile partita di geo-politica internazionale. Ma soprattutto per la sua musica somma, pervasa di cromatismo, di dissonanze e di arditezze armoniche estreme. Dopo secoli di oblio, la figura di Gesualdo è tornata a stupire, imponendosi sulla scena musicale in tutta la sua visionaria e anticipatrice grandezza. Il Principe dei musici, dunque, ancor oggi, nel 2013, a quattrocento anni dalla sua morte, continua a far parlare di sé.