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Nel presente volume, l'Editto di Costantino e Licinio viene proposto sia nella versione latina di Lattanzio ("De mortibus persecutorum"), sia in quella greca di Eusebio di Cesarea ("Ekklesiastiké Historia"). L'Editto di Milano (313 d.C.) si pone in linea con quell'atteggiamento di cauta accoglienza e apertura che animò i Romani nei confronti dei popoli di cui divennero di volta in volta dominatori. Il tradizionalismo di tale scelta, che favorì la promozione di un processo di integrazione religiosa e culturale, non ebbe però lunga durata: l'Editto di Teodosio - Tessalonica 380 (il cui testo è pure riportato nel volume) - aprì infatti una nuova fase di intolleranza e di persecuzioni. Prefazione di Massimo Maraviglia.