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"I Ventimila", tanti furono i colonizzatori della Libia che, nella "Casa sul Gebel" trovarono le prime basi per poi proseguire l'opera cui erano stati chiamati dal regime fascista. "La casa sul Gebel" è quindi la rievocazione lirica di vissuti di tutti quei coloni, soprattutto pugliesi, che sin dal 1932 erano andati a gettare le basi; è l'espressione lirico-romatica di dieci anni di vita operosa e felice, vissuti nel fascino di una Cirenaica dapprima selvatica, divenuta via via una seconda "Puglia" per usi e costumi riportati e rimescolati in una convivenza fra lingue, razze e religioni. Nelle suggestive descrizioni, l'autore fa vivere gli odori, i suoni e i colori di una terra arcana e affascinante e rivela lo spaccato di una società contadina legata alle proprie tradizioni.