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"La ricetta di immortalità" è conservata in un papiro greco del III-IV secolo d.C. proveniente da Tebe d'Egitto. Questo testo, affascinante e articolato, descrive il viaggio di un candidato all'immortalità attraverso la struttura del cosmo. La contemplazione del mondo divino culmina nella rivelazione di un supremo dio oracolare ed è seguita da una serie di istruzioni rituali volte ad assicurare il buon esito della pratica. "La ricetta di immortalità" si inserisce nello sviluppo della filosofia ellenistica greco-romana ed è qui per la prima volta restituita al contesto socio-culturale che l'ha prodotta: l'Egitto e la tradizione pitagorica. È probabile che questo documento sia stato elaborato tra il II sec. a.C. e il I d.C, alcuni secoli prima della sua redazione definitiva, e che abbia successivamente attraversato molte scuole di pensiero, contribuendo tra l'altro al mutamento del pitagorismo in neoplatonismo.