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"Quest'opera è "un luogo" in cui la parola e il silenzio sono affiancati, i pensieri e le intuizioni vibrano in un'interrogazione appassionata e così, pagina dopo pagina, "spazi segreti" si mescolano a "luoghi conosciuti" in un viaggio articolato e complesso attraverso alcuni aspetti cruciali della poesia e del "fare poetico", ma anche attorno all'Essere, al destino e al tragico che segnano la parola poetica nata da quel "soffrire di meraviglia" che, nota Ercolani, è di ogni grande poeta. Il cammino è qui svolto attorno alla parola poetica, ma anche attraverso la parola poetica stessa, costruito in precise architetture, sorrette dal paziente interrogare del nostro autore che non sovrappone mai la propria interpretazione ai versi dei poeti, ma lascia che essa emerga dalle parole della poesia. La poesia per Ercolani è quella parola che fa "respirare l'incomprensibile", abitando la zona "tra voce e silenzio", che si trova "nelle esperienze estreme della lingua e del corpo", essendo lingua che cerca una "fessura" dentro l'indicibile della vita e tra il silenzio delle cose. Proprio per questo "la poesia non è mai né indulgenza né compromesso, ma accelerazione, precipitazione, inadeguatezza, distanza". (G. Fantato)