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Oggi ci troviamo di fronte a un mutamento radicale del funzionamento mentale e della configurazione lessicale del mondo, che richiede un approccio completamente nuovo alla strategia d'analisi della realtà e dei modi dell'apprendimento. C'è uno scarto linguistico che rischia la rottura della comunicazione fra generazioni; la società si è disintegrata sotto l'azione dei mutamenti epocali che vengono rappresentati come globalizzazione e pensiero unico, ma che ancora non sono compresi in una adeguata rappresentazione del mondo. La personalità istantanea educata nell'adesione immediata al godimento effimero e momentaneo, non riesce ad elaborare i propri vissuti nelle forme della durata e stabilità del desiderio e della passione: vive in una sorta di universo gelato dove non può esserci lo spazio-mentale per una coscienza critica e per un progetto di cambiamento. Se vogliamo, dunque, riformare la politica occorre riformare la cultura e le agenzie educative. Senza il mondo giovanile non c'è futuro per gli adulti attardati nel rimpianto del passato.