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"La scienza senza coscienza è la rovina dell'anima." Non sono le parole di un moderno fisico nucleare, bensì di un monaco francese vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo, François Rabelais, autore di uno fra i più straordinari capolavori della letteratura di tutti i tempi, "Gargantua e Pantagruele". Di quest'opera monumentale, il presente volume offre un raffinatissimo estratto. Si tratta della raccolta completa delle lettere che gli ormai leggendari Grangola, Gargantua e Pantagruele si scambiano trattando gli argomenti più disparati, ma che oggi assumono tratti anticipatori di eccezionale modernità: la follia della guerra; l'uomo artefice del proprio destino nel mondo, animato "senza rimorsi" dal "desiderio di mirare più in alto"; la centralità della cultura e del sapere per la costruzione di una personalità futura. In appendice, uno Studio su Rabelais scritto nel 1838-39 da un giovanissimo Flaubert, che già individua nella "satira mordace e universale" del curato di Meudon il libro "più terribile e sublime che sia mai stato scritto".