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Malgrado il titolo, "Viaggiare" non è un saggio, ma un patchwork, un'abile mescolanza di diario intimo, riflessione filosofica e pamphlet, sostenuta dall'inconfondibile stile di Morand, rapido, ironico, preciso. La penna disincantata e beffarda dell'autore ritrae con dovizia di particolari i sintomi della strana malattia che affligge l'umanità di questo secolo: la frenesia del viaggio; ma restituisce anche, in deliziosi aneddoti, gli ultimi fuochi di un mondo destinato a scomparire.