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Per dovere di cronaca, questa iniziativa editoriale non nasce da una riflessione sul contesto storico: era già prevista mesi prima dell'ondata pandemica di inizio 2020, come "atti" di un convegno rinviato e convertito, tempo dopo, in webinar. Una strana coincidenza, per usare eufemismo, che però ha reso ancora più stringente l'argomento del dibattito originario, almeno in senso lato. Se nell'immediata quotidianità la contaminazione rimanda, per l'appunto, al pericolo di contagio, alle mascherine, all'isolamento, su un piano più astratto può articolarsi come modalità di pensiero, come strumento ermeneutico per leggere una miriade di relazioni culturali e di forme espressive. Va da sé che le due declinazioni del paradigma non si escludono a vicenda, anzi. Dunque, oltre a quella del virus che ancora oggi minaccia il mondo intero, quali altre contaminazioni, negative o positive, permeano la filosofia, l'arte, la scienza e la società del presente? Quali, nel passato, offrono degli spunti di indagine ancora validi e attuali? A inaugurare la miscellanea, ricalcando la keynote lecture della conferenza, rimane il saggio sull'Antropocene, che in qualche maniera anticipa e include molti degli spunti a venire (Elena Bougleux). Segue la sezione Nuove metamorfosi: l'uomo e l'animale (Mike Belingheri, Chiara Stefanoni), in cui la trasformazione, intesa in chiave metaforica e/o ideologica, diventa protagonista. L'essere molteplice e le identità plurali alterna letteratura, arte visuale e filosofia all'insegna dell'indagine sul corpo e sull'io, sull'uomo e sulla natura, sul senso dell'essere e del nulla (Beatrice Melodia Festa, Benedetta Milani, Nazareno Pastorino, Danilo Serra). Hard e soft science: scienze a confronto adotta uno sguardo incrociato su etnografia e cultura economica, musicologia e fisica, storia della scienza e biografia (Barbara Aiolfi, Luigi Finarelli, Francesca Lo Vetere). A sua volta di respiro molto ampio Prospettive transnazionali fra letteratura e linguistica, incentrato sul contatto di lingue e narrazioni appartenenti a contesti diversi (Matteo Gallo Stampino, Albana Muco, Elena Ravera, Alessandro Secomandi). Generi contaminati nel teatro e nel romanzo si concentra più prettamente sulla fusione di stili, forme e regimi letterari in una circoscritta serie di casi (Andrea Grassi, Martina Elisabetta Misia). Infine, Culture a contatto conclude il volume analizzando l'incontro/scontro tra culture colonizzate e colonizzatrici, o più genericamente distanti nel tempo e nello spazio (Fernanda Haydeé Pavié Santana, Valentina Romanzi). Fra campi lontanissimi tra loro e curiose convergenze, approcci macro e microscopici, fili diretti e analogie, un possibile consiglio per i lettori è di "affrontare" Contaminazioni in modo erratico, nomade, spostandosi da una sezione all'altra, senza limitarsi ad attraversarla linearmente. In effetti, questa ricchezza magmatica di idee, di strumenti e di interpretazioni è forse il maggior motivo di fascino per una raccolta che proprio nell'eterogeneità trova il suo punto di forza: al pubblico l'"onere" di perdersi nel suo caleidoscopio, di tracciare nuove linee fra le sue aree di ricerca, di proporre risposte ulteriori ai suoi numerosi interrogativi.