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Personaggio tanto impegnato quanto schivo, Nestorio Sacchi è tra gli architetti meno indagati, sostiene Bassanelli. Ed ecco che il suo lavoro tende a colmare i vuoti: ripercorre l'itinerario umano e professionale di Sacchi, contestualizzandolo negli anni della sua formazione; dei suoi incontri e collaborazioni con personaggi di spicco come Giò Ponti; del fermento culturale della Bergamo del secondo dopoguerra. Emergono i nomi di coloro che hanno segnato un periodo che prometteva e presentava novità di grande rilievo per Bergamo, mentre la città provava ad inserirsi in dinamiche internazionali; Sacchi faceva parte di questo gruppo. Michela Bassanelli ci fa conoscere un architetto degno di nota, aiutandoci anche con una appendice che ci può illustrare una ricca raccolta di dati. Scopriamo il suo ruolo come promotore del Collegio Architetti e dell'Ordine professionale; veniamo a conoscenza dei suoi progetti architettonici e urbanistici. Individuiamo i suoi interventi in luoghi che incontriamo quotidianamente; cominciamo a riconoscere i segni dei suoi progetti d'interni. Intravediamo la sua passione per la pittura. (Dalla prefazione di Maria Mencaroni Zoppetti)