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Pièce teatrale per marionette di altezza quasi umana. La marionettista è sola in scena e completamente coperta di nero, sparisce dietro le sue marionette. In fondo al palcoscenico, lato giardino, si trova il re Marco con gli occhi bendati, accerchiato da tre cornacchie dorate, fisse come statue, quando non parlano. Dall'altra parte, lato corte, si trovano Isotta e Tristano in controluce dietro a una vela bianca. Entrano ed escono dall'ombra, seguendo la trama. Nel centro della scena la Vecchia, nella sua piccola baracca, narra la storia con sagome e piccole scenografie di carta. / Ascolto La Vecchia, che dall'alto della sua vecchiaia eterna da marionetta, può permettersi di dire cose scomode... pas très catholiques. Ascolto e guardo Isotta dritto negli occhi, vedo la sua tempesta... guardo lei, vedo me. E capisco che ora, sì, sono pronta a vivere. (dalla Premessa di Sophie Hames) / La storia non c'è, ... più non c'è. La magia sparisce, il sipario scende, e si accende la luce. Era un soffio, il mio intento, era solo un desiderio, il mio, ma può essere di chiunque, Isotta c'è! È solo un gioco, la Vita, e il viaggio continua. (dalla Postfazione di Jovica Momcilovic)
