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Se che quel che si vede dipende da come si guarda, chi inizia a scorrere le pagine del libro coglie subito l'implicito ma chiaro invito all'attenzione. Si tratta di notare il particolare nascosto entro un insieme complesso, di connettere il presente al passato rintracciando in storie piccole i riflessi della Storia grande. Tra il verde e le pietre, tra gli affreschi e i palazzi, incontrando targhe, portoni, giardini e molto altro, Bergamo emerge inaspettata, suggestiva e sorprendente anche per chi pensava di conoscerla bene. A "ben vedere", ci si ritrova entro un percorso lungo il quale, con passo lento ma sempre più partecipe, non solo si scopre che le immagini di Felice Feltracco parlano e le parole di Manuela Barani mostrano, ma che le une sono necessarie alle altre, in un costante rimando reciproco. È un dialogo e un confronto tra chi con le parole illumina un punto e chi lo ricrea con il gesto sicuro e quasi magico di dare forma all'acqua colorandola. È appunto guardando così che si vede "la città ulteriore". Testi di Manuela Barani. Acquerelli di Felice Feltracco.