Tab Article
"Un mondo gremito di presenze (vegetali, animali), un mondo fatto di concretezza e insieme di visionarietà, che prende corpo e consistenza per forza di scrittura in forme ritmicamente e stilisticamente controllate, quello che Mario Rondi è andato costruendo negli anni, a partire addirittura dall'85, da quell'Erbario immaginario, per il quale si era speso in uno dei suoi ultimi testi critici Adriano Spatola, che del Rondi sperimentalista degli esordi era stato un convinto estimatore ed editore (Corpo & poesia, 1978, Edizioni Geiger), e fino a questo prezioso mannello di Presenze. [...] Le tavole di Alfa Pietta (un nome fiabesco, di selenica astralità, da sembrare inventato), che bastano anch'esse a se stesse: non commentano o illustrano ma dall''incanto' delle parole del poeta sembrano polverizzarsi e librarsi in minime scaglie di segni, in un febbrile pulviscolo di sogno, che disintegra ogni realismo per immettersi in una dimensione luminosa e senza tempo: come una 'preghiera notturna' o una 'festa' in cui s'incontrano spiriti fraterni." (dalla prefazione)