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"O: Nelle fotografie della serie "O. A." la parte superiore sembrerebbe aprire a un viaggio attraverso un mondo illimitato dentro l'individuo o nei cieli mentre nella parte inferiore vengono evocati luoghi delle periferie e isole della Natura. Come se fossero in azione oscillazioni fra un infinito perduto del paesaggio e l'infinito sconosciuto dell'anima. Ovviamente con tutti i limiti legati all'idea dell'infinito. A: Il titolo della mostra negli spazi espositivi della basilica è da leggere anche in forma cifrata. Le due lettere puntate vogliono evocare l'omega e l'alfa della tradizione occidentale. La loro posizione invertita suggerisce un viaggio a ritroso, dalla fine all'inizio delle cose. È evocato un (eterno?) ritorno alla fonte della vita; un superamento delle barriere che tengono la vitalità nel limite temporale di un corpo destinato a invecchiare e a dipartire." (Da "Oscillazioni Armoniche" di Mauro Zanchi)