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In un possibile orizzonte di rimandi, o di "tramandi" (con una parola ricorrente nella pagina di Arcangeli), Aurelio Bertoni si pone con un suo rigore, con una propria scelta di predilezioni: Friedrich (in uno spazio romantico, ascetico, assoluto), Böcklin (il mondo delle ombre, le rovine inventate, i paesaggi con la luna, quell'infinitezza del viaggio verso "L'Isola dei morti"), Hodler (in quei laghi svizzeri che sembrano iscriversi in un alfabeto fuori dal tempo).