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Prima del Quattrocento non ci sono documenti scritti di qualche ampiezza sulla presenza russa in Italia, se si eccettua l'iscrizione incisa su un portale di Lucca, che dà notizia di un pellegrino russo venuto in Italia a venerare il Volto Santo. In compenso, durante il regno di Caterina II, aumentano a dismisura le notizie di varia natura sulla Russia e i russi. Se si parte dal 1766, cioè dopo appena tre anni dall'avvento al trono di Caterina, la grande imperatrice di origine tedesca, noi troviamo un aumento impressionante di russi che sono segnalati a Firenze, Roma, Venezia e nelle altre città italiane. Questa raccolta di saggi di Renato Risaliti evoca una serie cospicua di presenze russe in Italia ignorate o dimenticate, che contribuiscono egregiamente a ridefinire il panorama dei rapporti tra la nostra civiltà, le nostre città e regioni, la nostra vita culturale e sociale e quelle russe.