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La vicenda dell'umile prete della Kalsa, padre Giovanni Messina, emerge con decisione perché storia della tenacia caritativa di un uomo povero e solo che con la sua voce e le sue braccia riuscì a togliere dalla miseria dei vicoli centinaia di bambini abbandonati dando loro una casa, un'istruzione e l'amore di suore e maestre, assicurando loro un avvenire. Indagando nella storia di quest'uomo, si è trasportati non solo nelle vicende di una vita personale straordinaria ma anche in una Palermo di fine Ottocento e dei primi del Novecento meno stereotipata di quella che siamo abituati a considerare. Affiorano infatti la suggestiva costa marinara degli Astracheddi, tra i cui ruderi e baracche ebbe inizio l'opera assistenziale di Sant'Erasmo, la vita popolare di via Vetriera, lo Spasimo, la Kalsa, tutti luoghi che rendono Palermo una città autentica. Con questo libro si assiste alla ricostruzione di una microstoria e di una visione etnografica della Palermo che fu.