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Autunno 1898. Querciaio, un paesino etrusco in collina, a poche miglia da Firenze, è una sorta di affresco "vivente" con i ritmi delia vita quotidiana, i popolani con il loro "fresco parlato", i loro costumi, le loro storie che si intrecciano con quelle dei signori del luogo e con i fermenti della "grande storia" e le lotte per le prime rivendicazioni sociali. Nel paese avvengono due delitti e l'indagine è condotta in modo insolito da Esterrina, una giovane contadina, assieme a don Pietro, parroco del paese. Fanno da sfondo alla storia una contessa eccentrica e curiosa, un ispettore attempato, ma soprattutto il "coro" dei paesani, o meglio delle paesane, che nel vernacolo di fine Ottocento commentano fatti e personaggi come sulla scena di un teatro. Al centro del mistero, una delle opere più famose di Raffaello: "La Madonna della Seggiola".