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Sul finire degli anni Sessanta, in una Sardegna in piena trasformazione, il nuovo che avanza si scontra con l'arcaicità di un mondo in agonia. L'omicidio di un bambino, il cui cadavere sarà "esposto" all'aperto come in un barbaro rito, assurge a simbolo di questo passaggio. E simboli sono anche le sorelle Natalia e Costantina Frau: una di quel nuovo divorante, l'altra di quel vecchio che si lascia divorare. Il maresciallo dei carabinieri Carmine Dioguardi, che investiga sul delitto, è un uomo pieno di cliché e di pregiudizi che considera la Sardegna una specie di confino. Le indagini, in un complesso intreccio di sentimenti e passioni, porteranno Dioguardi a incontrare personaggi ambigui e sfaccettati.