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Questa storia della via Notarbartolo è stata scritta affrontando la ricerca sulle vicende urbanistiche ed edilizie che hanno visto protagonista la strada negli ultimi anni, con attenzione e rigore, ma anche con l'emozione di chi, avendovi vissuto l'infanzia e l'adolescenza in un passato recentissimo, ne ha visto stravolgere in pochi anni l'immagine ed ora tenta di comprenderne le trasformazioni. Sino alla metà avanzata degli anni '50, via Notarbartolo era una elegante strada-giardino su cui si affacciavano i villini di note famiglie borghesi: da villa Varvara, all'ancor oggi esistente villa Potano, a villa Cupane, poi squarciata da una strada (la futura via Leonardo da Vinci), che correva perdendosi tra campagne di fichidindia, muri a secco e canneti. Solo pochi anni dopo, quasi tutti i villini di via Notarbartolo uno dopo l'altro scomparivano, lasciando spazio ai nuovi edifici e al proliferare delle attività commerciali della nuova realtà economica e degli uffici, mentre il traffico automobilistico crescente cominciava a imporre la presenza di sempre più numerosi semafori. Oggi la strada è un'arteria moderna, della quale è quasi impossibile ravvisare le caratteristiche originarie. L'analisi storico-urbanistica parte dai villini direttamente affacciati su via Notarbartolo e arriva sino a villa Cupane, fondale del primo impianto della strada, estendendosi agli edifici dell'intero quartiere; nel quadro complessivo delle vicende urbanistiche non poteva mancare il riferimento alla via Marchese Ugo, che rappresenta il tramite storico per l'evoluzione del quartiere Notarbartolo. Le schede seguono una numerazione convenzionale che parte dal punto d'inizio originario della strada e comprendono vicende storiche ed aspetti descrittivi, con puntuale riferimento agli immobili che ne hanno preso il posto ai nostri giorni. Conclude il lavoro un'apposita sezione dedicata alla genealogia delle famiglie interessate alle proprietà.