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Questo volume è uno studio sulla pittura murale romana, analizzata nella sua funzione fondamentale che era quella di ampliare a dismisura gli ambienti delle case, riproducendo sulle pareti prolungamenti ingannevoli delle strutture architettoniche reali. I pittori romani, infatti, erano soprattutto attratti dallo spazio che sapevano dilatare, per esempio, con trompe-l'oeil raffiguranti eleganti facciate marmoree, portici, paesaggi esotici o giardini, a volte popolati da animali feroci o da figure della mitologia. Grazie a un particolare tipo di carta che restituisce anche le qualità materiche degli affreschi, il lettore può avvicinarsi alla percezione reale delle pitture, quale sarebbe vissuta dal visitatore in diretto contatto con esse.