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Due regine, due donne dissimili, anzi antitetiche per cultura e temperamento, si alternano alla corte di Martino d'Aragona: Maria d'Aragona e Bianca di Navarra. Ciascuna di esse dotata di un bagaglio contrapposto di esperienze: la prima afflitta fin dall'infanzia da sventure familiari, poi assillata dall'opprimente presenza di un tutore autoritario e senza scrupoli, vittima incolpevole della travagliata fase politica isolana dopo la guerra del Vespro, nella quale l'avidità baronale si scontra con gli ambiziosi progetti degli Aragona, venuti in Sicilia a raccogliere l'eredità dell'illustre regno di Federico II lo Svevo. Bianca, favorita da una vita familiare serena insieme alle quattro sorelle, ammaestrata da una madre evoluta, Eleonora di Castiglia, di grande fascino e prestigio. Ambedue infelici nel rapporto coniugale con il bel Martino, distratto da tanti altri interessi, accomunate da un destino avverso che si accanisce contro gli eredi generati da esse, estinguendo il ramo dinastico degli Aragona in Sicilia.