Tab Article
I Clandestini delle favole rappresentano il mondo interiore in cui l'autrice rielabora gli spazi emozionali che compongono l'individuo, portando il lettore a far combaciare il surreale ed il grottesco con il reale. Ramya, una sorta di elfo metropolitano che si dibatte nel mondo, è la sola umana in grado di vederli. Una sera, ella ed Ombretta, si imbattono nell'Ombra del Capitale. Da quel momento, attraverso un viaggio che è metafora del viaggio stesso, tenteranno di liberare gli ultimi favolani sopravvissuti; in un clima tragicomico di guerriglia e resistenza organizzata alla meno peggio, il gruppo diverrà sempre più folto ed alla fine tenterà l'evasione dal territorio del Capitale con l'aiuto di un branco di puma e con alle calcagna squadristi e soldatacci assetati di sangue. Come in ogni favola, è il bene a trionfare, ma resta la dolorosa consapevolezza della separazione tra il mondo dei Clandestini delle fiabe e quello umano, separazione che sembra abbattersi nel finale a sorpresa, con un momentaneo ricongiungimento tra le due dimensioni; gli ultimi eventi della storia rendono ancora una volta possibile l'impossibile.