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Nella sua "Introduzione alla sociologia della musica" Adorno individua alcuni «tipi ideali» (così si esprime) di comportamento nei confronti della musica: l'esperto, il buon ascoltatore, il consumatore di cultura, l'ascoltatore emotivo, quello risentito e colui che ascolta solo per passatempo. In questa tipologia si configurano anche tratti che riguardano la fruizione dell'arte in generale e che possono essere utili a metter meglio a fuoco le analisi geigeriane. Non è certo una preoccupazione di tipo sociologico a muovere Geiger; si tratta piuttosto per lui di identificare un atteggiamento appropriato nei confronti degli oggetti estetici e artistici, e di difenderlo contro quelle forme di deviazione che egli compendia sotto il nome di dilettantismo - un dilettantismo della fruizione, che trova nella musica non a caso un terreno assai fertile, anzi privilegiato, di coltura. Vedremo tuttavia che un simile comportamento inadeguato risulta poi caratteristico non solo di un certo universo psichico e di un certo mondo culturale, ma anche di un determinato ambito sociale (borghese tardo-romantico, ma in cui si prefigura anche in qualche suo momento tipico la moderna fruizione di massa). Grosso modo si può dire che la figura di fruitore privilegiata da Geiger si avvicina a quella che Adorno chiama del «buon ascoltatore»; e si contrappone non tanto all'esperto, quanto a un tipo di fruitore, che in sé riassume elementi degli adorniani ascolto emotivo e ascolto per passatempo. Dilettante non si oppone qui a professionista, come avviene nell'ambito della creazione artistica (in cui peraltro il dilettantismo è apprezzabile, a parere di Geiger), bensì piuttosto al fruitore in grado di vivere pienamente un'esperienza estetica. Presentazione di Gabriele Scaramuzza