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Ecco una storia d'Italia alternativa raccontata dal buco della serratura di "quelle case". Scoperta nei sotterranei della Stazione Centrale dove viveva tra i clochard dal giornalista Claudio Bernieri, Wanda La Bolognese. Homeless alcolizzata, narra una insolita "la storia siamo noi" a luci rosse. Dal 1936, anno del suo "debutto" in un casino di Roma frequentato dai gerarchi fascisti, fino al 2001, quando venne aggredita dal racket della prostituzione albanese. Sono le memorie dell'ultima tenutaria del casino di via Fiori Chiari a Milano: salottini rossi, quindicine, marchette in Africa Orientale, e poi alberghi a ore, clienti maniaci, schiave negre da acquistare al mercato del sesso di Torino, boom dei trans di Bahia, preti di frontiera salvalucciuole, espedienti di amministratori pubblici per arginare la prostituzione per strada. Musa del libro "Addio Wanda" scritto da Indro Montanelli nel 1954, Wanda racconta in un linguaggio in presa diretta, dettato al registratore, la vera storia del "cliente" italiano-medio fino al triste epilogo di oggi sintetizzato da una battutaccia di Indro Montanelli: "È crollata la Prima Repubblica delle Marchette".