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A Firenze, città di mercanti che intrattenevano intensi scambi commerciali con l'Oriente, il gusto per l'esotico alimentato da viaggi, pellegrinaggi, delegazioni diplomatiche, diari odeporici, novelle e mappae mundi era particolarmente vivo. Questa ricerca a carattere interdisciplinare indaga il tema vasto e complesso degli scambi culturali tra la città del giglio e l'Oriente nell'arco cronologico compreso tra la seconda metà del XIV secolo e il 1492 - anno della morte di Lorenzo il Magnifico ma anche della scoperta del continente americano - gettando nuova luce sul ruolo svolto dai mercanti dotati di una forma mentis analitica nell'evoluzione della conoscenza della fauna esotica, le implicazioni artistiche e culturali connesse agli «animali maravigliosi» e l'affermarsi della loro raffigurazione "naturalistica".