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«Ideato come un omaggio all'artista Vincenzo Vela (1820-1891), questo volumetto di testi poetici e in prosa si prefigge al contempo di essere, per così dire, un tentativo di verifica, una prova di riscontro. Duecento anni or sono nasceva a Ligornetto, nel lembo di terra più a meridione della Svizzera, non ancora Stato federale, Vincenzo Vela, il massimo artista ticinese e una delle personalità più rilevanti a livello mondiale nell'ambito della creazione scultorea di stampo civile e realista nella seconda metà dell'Ottocento. La sua opera segnò una svolta nel dinamico sviluppo stilistico e sociale del ritratto civico e del monumento pubblico che seguì al declino del neoclassicismo, anticipando, per vari aspetti, le avanguardie novecentesche. Votato alla rappresentazione del vero e all'adesione quasi esclusiva al dato reale, inteso come parametro di una società progredita e democratica - analogamente al coetaneo Gustave Courbet, formidabile iniziatore del realismo in pittura -, Vela innovò con determinazione il genere del monumento pubblico e della raffigurazione individuale, interpretati come elementi costituenti un preciso messaggio pubblico, allora condiviso da larghe fasce della popolazione lombarda e piemontese, ma anche ticinese...» (Dalla Premessa di Gianna A. Mina)