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Lugano ha la sua memoria di immagini nel fondo del fotografo Vincenzo Vicari (1911-2007), conservato nell'Archivio storico della Città. Il più cospicuo per il Novecento, il più significativo. Il momento è dunque propizio per aprire le scatole, estrarre dalle buste le fotografie e cominciare a "vedere le storie" che queste hanno da raccontarci e che non riguardano solo Lugano ma l'intero Canton Ticino. Le pagine di questa pubblicazione ne suggeriscono alcune e permetteranno ai lettori di riconoscerne altre seguendo il filo della memoria e dei propri interessi. Il volume attinge a oltre cinquant'anni di attività che hanno visto operare Vincenzo Vicari in più ambiti - dal ritratto in studio alla fotografia di cronaca, dalle riprese aeree e di paesaggio alla rappresentazione dei vari settori lavorativi, documentando con 300 fotografie in bianco e nero e a colori, in gran parte inedite o poco conosciute, la trasformazione del territorio ticinese e della sua gente confrontata in particolar modo con l'avvento della modernità e gli stili di vita ad essa associati. I saggi di Damiano Robbiani, Gianmarco Talamona, Antonio Mariotti e Nelly Valsangiacomo completano l'opera inquadrando il lavoro di Vicari nel suo contesto storico e offrendoci così un capitolo finora inedito della storia della fotografia svizzera.