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Chiasso è una cittadina di confine con una stazione internazionale, un'ampia distesa di binari e un'aria un po' desolata, nonostante le belle montagne che la circondano. Ma se un ragazzo di Chiasso, abituato ad attraversare quei binari e ad esplorarne i dintorni, per qualche strano caso della vita si mettesse a leggere le poesie di Dylan Thomas o i racconti dublinesi di James Joyce, ecco che quella stessa cittadina potrebbe apparirgli sotto una luce inaspettata, una luce, per così dire, irlandese. E forse non si tratterebbe soltanto di un fugace effetto ottico, ma di un movimento verso una più profonda comprensione di sé e del proprio mondo. Le prose poetiche e saggistiche qui raccolte riguardano tutte, in un modo o nell'altro, il rapporto di continuità tra la vita e la letteratura, tra i luoghi dell'esperienza e quelli dell'immaginazione. Ed è proprio in virtù di questa continuità che il libro si presenta anche come l'abbozzo di un'autobiografia intellettuale e sentimentale, il resoconto di una tenace ricerca di quei valori e di quei motivi che, per quanto sfuggenti, aprono alla speranza.