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In questo secondo numero di Viceversa Letteratura molti autori giocano a scacchi con la lingua: Dragica Rajcic torce le parole per interrogare lo squarcio della migrazione, mentre Agota Kristof e Mariella Mehr lacerano la pagina con la loro drammatica vicenda di sradicamento; Philippe Jaccottet da decenni risponde con la poesia all'oscurità circostante, Armin Senser abborda i grandi temi dell'umano con tono sofisticato e distratto e la prosa di Adolf Muschg oscilla tra il Giappone e la Svizzera con impeto politico e gran stile; Jean-Lue Benoziglio ride intingendo la mano nel calderone delle generazioni e Madeleine Santschi cerca una musica che sganci la parola dalla narratività. La sezione dedicata ai traduttori presenta Christoph Ferber - tra russo, italiano, francese e tedesco - e Valére Novarina, grande uomo di teatro a confronto col suo traduttore, attore, regista tedesco Leopold von Verschuer. Il numero 2008 è arricchito di un dossier tematico che analizza il ruolo e lo spazio della critica nelle varie regioni elvetiche e dalla consueta sintesi dell'annata letteraria nelle quattro regioni della Svizzera.