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Orvil Pym ha quindici anni e studia in collegio. Sua madre è morta, suo padre è tornato dall'Oriente e ora si appresta a passare l'estate con i tre figli in un vecchio albergo sul Tamigi. Adolescente solitario e incompreso, Orvil vive il vuoto lasciato da sua madre oscillando tra profonda malinconia, desiderio d'avventura e immaginazione sfrenata. Odia la spavalderia e l'arroganza del fratello maggiore Charles; nelle sue piccole fughe quotidiane lungo il fiume si imbatte in strani personaggi. La sua vita scorre tra tentazioni, paure e sorprese: Orvil sa già che cos'è la colpa, non conosce ancora il piacere ma vorrebbe sperimentarlo, è attratto più dal proprio sesso che dall'altro, eppure ne fugge, osserva e si lascia osservare.