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Il saggio di Baudelaire su Wagner è una meditazione sulla musica, sui riverberi e le corrispondenze che trascorrono tra il linguaggio musicale e gli altri linguaggi dell'arte. È allo stesso tempo una appassionata difesa del nuovo, dell'invenzione e dell'azzardo che definiscono e rendono vivo il lavoro dell'artista, qualunque sia il suo linguaggio specifico. L'occasione è data da due eventi parigini: i concerti wagneriani al Théàtre des Italiens, diretti dallo stesso compositore (1860) e la "prima" del Tannhàuser all'Opéra nel marzo del 1861, il cui terzo atto è sommerso dal tumulto della contestazione. Presenti alla "prima", con Baudelaire e Gautier, molti poeti e artisti difensori di Wagner, ma anche musicisti come Gounod, Offenbach, Berlioz.