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Si dice che uno dei modi migliori per conoscere un luogo sia sedersi a tavola con la gente del posto. Una regola valida più o meno in ogni angolo di mondo, ma che in Sardegna trova un sapore originale e inconfondibile. Perché qui, come in pochi altri luoghi d'Italia, cucina e tradizione gastronomica raccontano una cultura antica, complessa, spigolosa come la lingua dell'isola, ma solida come la pietra che la caratterizza. Appena si lasciano i centri turistici, la Sardegna si fa selvaggia e profonda, labirintica e genuina. Una stratificazione che trova la massima espressione nei piccoli borghi sparsi qui e là, sulle montagne dell'Ogliastra o in riva al lago Omodeo, tra le colline del Montiferru o nelle valli della Gallura. Piccoli borghi autentici, dove si possono scoprire tesori nascosti d'arte e storia e dove ogni festa ha il suo piatto e il suo pane, dove gli orti, gli uliveti e i vigneti producono gli ingredienti per piccoli capolavori, dove sostenibilità significa rispetto per gli animali e il lavoro, attenzione alla stagionalità, scelta di materie prime del territorio. Borghi del gusto Sardegna. In questi luoghi può capitare di sedere in un ristorante di alto livello, in un agriturismo, in una trattoria, perfino a casa di qualcuno conosciuto poco prima: un filo conduttore lega tutti i piatti che si possono assaggiare, un filo rosso fatto di profumi e consistenze, immateriale eppure nitidamente presente, che si chiama identità. Ecco l'obiettivo di questo libro: tracciare un percorso, disegnare suggestioni per raccontare l'anima nuda, nascosta e bellissima della Sardegna. I Luoghi: Aggius; Banari; Borutta; Aritzo; Bitti; Bolotana; Galtellì; Lei; Loceri; Lodè; Noragugume; Olzai; Onanì; Orosei; Orotelli; Silanus; Unione Valle Cedrino; Ussassai; Bidonì; Cuglieri; Masullas; Modolo; Montresta; Samugheo; Santu Lussurgiu; Scano Di Montiferro; Sennariolo; Sorradile; Unione Parte Montis; Unione Planargia e Montiferru Occidentale; Orroli; Sardara; Serri; Siddi.