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Andrea e Marco, due studenti come tanti, sono gli scomodi testimoni di un evento inquietante: le torbide acque del lago Piccolo di Avigliana nascondono un terribile segreto a cui non possono più sfuggire. Aldo Sciortino, uno strano personaggio soprannominato «il Pretino», accusato da una serie di lettere anonime di essere un pedofilo, si ostina a stazionare giorno dopo giorno su una panchina di fronte all'area giochi del parco della Pellerina. Osserva i bimbi, e nulla più. Due storie parallele (ma nella realtà non è vero che due rette parallele non s'incontrano mai...) che metteranno a dura prova il dottor Stelvio e i poliziotti della Omicidi torinese. Dovranno affrontare il male più oscuro e devastante, quello in grado di nascondersi, mimetizzarsi, mutare sembianze come in un gioco di specchi. Un romanzo torinese che parla del qui e ora, che parla di noi. Che mette in scena le peggiori paure che ci ossessionano e non osiamo confessarci. Un esempio di noir metropolitano contemporaneo. Duro, senza fronzoli, in cui i confini tra legge e crimine non sempre sono così netti...