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Silvano Gioia è uno chef celebre. Giovane, bello, adulato. E muore in diretta, mentre conduce la sua seguitissima trasmissione televisiva. Il vino che sta assaggiando è stato avvelenato. Neppure l'agonia del divo basta a interrompere le riprese. The show must go ori, a tutti i costi. Ed è subito scandalo. Le indagini puntano un produttore i cui vini sono stati rifiutati da Silvano a causa di un'eccessiva presenza di solfiti. Però qualcosa non torna, e Lola è incaricata dai NAS d'indagare sulla ristretta cerchia di persone che ruota intorno alla vittima. La sorella dello chef viene uccisa nella sua casa di corso Como, a Milano. Subito dopo, in un emporio poco distante, qualcuno spara a Lola, ferendola alla spalla. Lei, però, non si arrende. E organizza la caccia, mentre il Po, sotto una pioggia incessante, sale e minaccia di sommergere Torino. Intorno a Lola, la banda del Covo ritrova vigore. Sandiego e Bakko, con l'aiuto di un rabbino novantenne, stringono la morsa intorno ai colpevoli. Le scoperte sulla vita di Silvano sembrano comporre un puzzle folle: i misteriosi quaderni rossi dello chef, una moglie distante, un segretario instabile come un folletto, un buen retiro tra i monti cuneesi, un viaggio in America. E un segreto d'infanzia che nessuno avrebbe dovuto conoscere. Lola è costretta a rischiare, a sbagliare. Infine a cambiare. Scruta gli eventi, sempre più analitica e spietata, impara a leggere le impronte che persone, interessi e passioni lasciano nel mondo, viene manipolata e apprende a sua volta a manipolare gli attori del dramma.