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All'indomani della Grande Guerra, Torino è a una svolta: l'industria deve riconvertirsi dopo lo sforzo bellico, s'infiammano le lotte operaie, le fabbriche vengono occupate. È il "biennio rosso", che la città vive con particolare intensità. Di li a poco, però, il fascismo s'imporrà, con la violenza, ma anche con il consenso. Sono i lunghi anni del regime, durante i quali Torino cambia pelle ancora una volta e si fa sempre più metropoli. Gli anni della modernità, del Lingotto e della nuova via Roma, delle grandi infrastrutture e delle avanguardie della nuova industria (la FIAT, ma anche Riccardo Gualino e la SNIA Viscosa), delle bambole Lenci e della nascente moda italiana. Ma anche gli anni delle adunate oceaniche, del regno d'Albania, dell'impero e dell'autarchia, per finire con le leggi razziali e con la preparazione strisciante, mai dichiarata ma inevitabile, agli anni della guerra che già incombe. La vita quotidiana dei torinesi tra i due conflitti mondiali, illustrata attraverso le pagine dei giornali dell'epoca e un apparato iconografico di valore emotivo e documentario.