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«Appena arrivarono alla marina, le galere tutte fecero tenda, suonarono i pifferi, e gettarono in acqua lo schifo, coperto di ricchi tappeti e di cuscini di velluto chermisino. All'istante che don Chisciotte vi mise il piede, la capitana sparò il cannone di corsia, e le altre galere fecero lo stesso; e al salire egli per la scala esterna venne salutato dalla ciurma tutta come si usa quando persona di grande affare entra nelle galere, dicendo: hu, hu, hu, per tre volte». "Questo passo, tratto dal capitolo LXIII del secondo volume del Don Chisciotte presenta molti elementi comuni col piccolo gioiello narrativo di cui presentiamo ora l'edizione critica: La Verdadera relaçión con cui l'artigliere Baltasar Gago narra l'attacco corsaro subito nel 1578 da due galere spagnole. Il documento, conservato presso l'archivio di Simancas, racconta il viaggio delle due navi concesse dal viceré di Sicilia Marco Antonio Colonna - già eroe di Lepanto - per portare il duca di Terranova da Palermo a Genova. Durante la traversata, le due imbarcazioni vengono però attaccate da una flottiglia di corsari e, mentre una si perde in mare, la Capitana, su cui viaggiava Gago, arriva con difficoltà fino all'isola di Capri. Gago descrive in modo dettagliato e originale l'accaduto e offre al lettore testimonianza di un concitato episodio di vita marittima. In questo volume si presenta uno studio mirato a far luce su tutti gli aspetti significativi intercettati dal testo, dalla questione della pirateria mediterranea, al genere delle relazioni e all'immaginario militare dell'epoca. Una sezione importante è dedicata anche all'aspetto linguistico del documento - tradotto con testo a fronte -, tanto nella sua dimensione storica, come in quella specialistica legata al gergo delle galere tanto vicino anche al coevo Cervantes." (Enrico Lodi)