Tab Article
Al misterioso Lucrezio si deve un poema didascalico in sei libri «sulla natura delle cose», nel quale l'autore si propone di diffondere la dottrina epicurea presso le classi colte di Roma. Scopritore di una verità rivoluzionaria che può trasformare la vita dell'uomo e guidarlo sulla via della sapienza e della felicità, Lucrezio resta fedele al sistema filosofico delineato dal suo grande maestro, che egli esalta come salvatore dell'umanità, un eroe benefattore che ha sottratto l'uomo alle tenebre della paura e della superstizione, utilizzando gli strumenti della ragione e dell'indagine scientifica. Eppure, mentre procede nel grande compito che si è dato, Lucrezio non può nascondere la verità ai suoi lettori-discepoli: il mondo non è fatto per l'uomo, il progresso acuisce il nostro senso di disagio e di infelicità, la natura è indifferente ai nostri bisogni. Il saggio lucreziano è ora un naufrago scampato alle tempeste della vita, che vive nascosto nei giardini felici della filosofia; ora un uomo tormentato dall'angoscia, soggiogato dalla passione amorosa, terrorizzato dai fantasmi dei sogni e della mente. Il centro dell'ispirazione lucreziana risiede proprio nella percezione dinamica delle forze della natura e del cuore umano: nello slancio fantastico e immaginoso del linguaggio poetico, che tanto ha affascinato i poeti postromantici, Lucrezio riesce contemporaneamente nell'impresa di svelare il senso dei magmatici sconvolgimenti materici dell'universo, e di consegnare ai suoi lettori un modello di virtù e di saggezza realmente applicabile nella vita di tutti i giorni.