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In Italia il nome di Norbert Elias è generalmente associato ai lavori di sociologia storica sulla società di corte e sul processo di civilizzazione. Tuttavia, oltre a essere un "maestro di rigore" della storiografia - per dirla con Paul Ricoeur -, Elias fu anche e soprattutto un acuto osservatore delle dinamiche sociali contemporanee, un precursore della complessità, un libero pensatore, fuori dalle mode e dagli schemi, che ha attraversato controcorrente tutte le intemperie del suo secolo (guerre, deportazioni, conflitti accademici, emarginazione) con una lucidità e un distacco sbalorditivi. Oggi, a vent'anni dalla morte, possiamo cogliere un'occasione di leggibilità inedita delle sue opere e delle sue prese di posizione, un'occasione che rivela, tra l'altro, tutta la freschezza e la potenza di un pensiero che ha ancora molto da raccontare. In questo volume raccogliamo tre interventi mai tradotti in italiano, che in misura diversa si rivolgono a uno dei concetti più coccolati dalla consuetudine sociologica e giornalistica del nostro tempo, quello di "quotidianità".