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Nel sessantesimo anniversario dell'eccidio di Duccio Galimberti, eroe nazionale della Resistenza e autore di un organico "Progetto di Costituzione europea", e nell'imminenza dei cinquant'anni dai Trattati di Roma, il Comune di Cuneo e il Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo, nel dicembre 2005 chiamarono a raccolta alcuni fra gli intellettuali più importanti nel contesto europeo (filosofi, giuristi, politologi e sociologi) per un convegno interdisciplinare dedicato al futuro del processo di integrazione politico-costituzionale dell'Unione Europea e alle radici filosofiche, culturali e spirituali del Vecchio continente. La sigla a Roma del Trattato Costituzionale (29 ottobre 2004), frutto dei lavori della Convenzione europea del 2002-2003, sembrava allora autorizzare un cauto ottimismo su un futuro di efficaci innovazioni istituzionali che consentissero all'UE allargata a 27 Paesi una maggiore coesione interna e la capacità di corrispondere alle sfide geopolitiche, economiche, sociali e ambientali poste dalla globalizzazione all'inizio di questo nuovo millennio. Tuttavia, dopo l'esito negativo dei referendum francese e olandese nel 2005, e le perplessità di altri partner, l'Unione Europea si è presa una pausa di riflessione sul destino del Trattato Costituzionale. La maggior parte dei numerosi e documentati contributi dei relatori del Convegno cuneese si sforzano di riflettere sulle vie concrete di uscita dalla "crisi" o "stallo" in cui l'UE si trova oggi.