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Forse pochi sanno o ricorderanno che Ada Negri venne nominata sia nel 1926 (lo vinse poi Grazie Dededda) sia nel 1927 (lo vinse Henri Bergson) al premio Nobel per la letteratura. A 150 anni dalla nascita della scrittrice, esce questo omaggio editoriale tributato alla poetessa, prosatrice e giornalista ingiustamente dimenticata. Profondo, in Ada Negri, il connubio fra creazione letteraria ed esperienza biografica, rintracciabile tanto nei versi quanto nella prosa, giornalistica e d'arte, a partire, relativamente a quest'ultima, dalla prima silloge data alle stampe presso Treves nel 1917. La corda principale della poesia di Ada Negri erano i sentimenti e, avanzando gli anni, la memoria: nel 1919, lo stesso anno in cui moriva la madre Vittoria da un' esperienza amorosa nasceva una nuova raccolta di poesie, Il libro di Mara, raccolta inusuale per la società cattolica e conservatrice di quell'epoca. Due anni dopo, nel 1921, anno del matrimonio della figlia Bianca, è la volta di Stella mattutina, romanzo autobiografico di successo. Frettolosamente etichettata come "autrice di regime" in quanto vincitrice nel 1931 del Premio Mussolini fu la prima donna membro dell'Accademia d'Italia. I saggi qui proposti ne illustrano con rigore, passione e giusta luce l'attività letteraria riconsegnandoci una scrittrice a tutto tondo da rileggere e "recuperare".