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Il magistero di Galilei rivive nella lezione di metodo e nella scrittura, da Castelli a Viviani, a Redi (pure in poesia) e Magalotti, con la scelta moderna del volgare a confermare il senso di una rivoluzione anche comunicativa. Nella conquistata credibilità civile, mutano le mappe della natura e si afferma la circolarità della ricerca scientifica, con risultati di eccellenza nello sperimentalismo, fertile sino alla rinomanza internazionale. E nell'avanzato Settecento con Marugi si avverte il mutamento di prospettiva sociale, su inedite rappresentazioni dell'uomo e della storia, in logge massoniche e società letterarie alimentate dai riformatori, fra Genovesi e Filangieri, nella sensibilità aperta a fenomeni come l'elettricità e il magnetismo. In tale solco fra classici e nuova scienza la modernità di Parini trascende il didascalismo elegante nel nome dell'impegno verso l'ambiente e la salute, con originale fede nella poesia ispirata al duplice connubio di natura-ragione e piacere-virtù.