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Il volume propone uno studio di ricezione sulla lettura ungarettiana dell'opera di Paul Valéry, la cui influenza emerge soprattutto nel capitale passaggio che dall'Allegria conduce al Sentimento del Tempo, accompagnandone l'evoluzione almeno fino alla Terra Promessa. Sullo sfondo del dibattito critico entro cui risulta inscriversi la ricezione italiana dell'opera di Paul Valéry nella prima metà del Novecento, l'analisi segue il filo rosso dell'inflessione autoreferenziale della pagina critica ungarettiana che agisce come sistema complementare all'esercizio della poesia. Muovendo da un approccio interdiscorsivo, nella considerazione del versante saggistico quale indispensabile corredo alla produzione in versi, si giunge per questa via a considerare una prospettiva più strettamente intertestuale tra l'opera del poeta di Alessandria e quella del maître d'oltralpe, utile alla definizione di alcuni nuclei tematici chiave del discorso poetico ungarettiano.